Quest’anno ho avuto occasione di partecipare alla 60^ edizione della Centomiglia del Garda.
Fino all’ultimo minuto la mia partecipazione è stata in forse; la barca con la quale avrei dovuto prender parte alla regata, il “Safari II” , un Phoenix 24 match race di recentissima importazione dalla Polonia, mancava infatti di parecchie componenti non ancora arrivate dalla Polonia, in particolare l’albero.
L’avventura inizia il mercoledì pomeriggio (8 settembre) quando ricevo la telefonata dal cantiere che l’albero è arrivato … ma solo il profilo.
Il giovedì mattina alle 8, 30 ero in cantiere per montare l’albero crocette e sartie prelevate da un altro albero uguale rotto, drizze nuove, attacco del boma da far fare dal fabbro… testa d’albero da preparare con stecca per il paterazzo stazione del vento, windex … naturalmente ogni volta occorreva costruire il pezzo di supporto in acciaio fare i buchi etc. gli uomini del cantiere , eccezionali, risolvevano prontamente ogni problema in tempi record.
Alla fine nel primo pomeriggio l’albero è pronto per essere montato.
Naturalmente io di quella barca non sapevo nulla tranne informazioni teoriche … mai provata in acqua, mai regolato l’albero (due ordini di cocette acquartierate con sartiame discontinuo, il che significa che per regolare le intrmedie devi andare sull’albero.).
Regoliamo l’albero in un’oretta optando per una regolazione standard e proviamo in acqua. Abbiamo solo un’ora scarsa a disposizione perché poi dobbiamo smontare il tutto e caricare la barca sul carrello.
Safari II in piazzetta a Bogliaco
Il vento è leggero ma proviamo tutte le vele e l’assetto sembra discreto.
Il venerdì mattina la partenza è fissata per le 05,00.
Arriviamo per le 8,30 a Bogliaco in piazzetta, già stipata di barche, una suggestione unica che solo la Centomiglia sa creare.
Alberiamo in acqua e poi subito la barca è di nuovo sul carrello. Passiamo il pomeriggio tra controlli e messe a punto dell’ultimo minuto utilizzando tutto il tempo a disposizione… unico rammarico il non poter provare in acqua per motivi logistici.
Gli esperti locali prevedono per sabato mattina Pelèr (il vento da nord del mattino) a 30 nodi ….
Dovete sapere che la Centomiglia, da un paio di anni è occasione per il mio circolo di trasferta in massa sul Garda cosicchè la sera prima della regata che dovrebbe essere tranquilla si trasforma in un megacenone luculliano che per coloro che si limiteranno ad assistere da terra può andar bene ma per chi andrà in acqua ….
I nostri equipaggi erano infatti due il mio e quello del phoenix 24 versione crociera che già aveva vinto l’edizione 2009 in classe Crociera F.
La nostra barca è la nuova versione più sportiva e corre in classe Crociera E.
Entrambi gli equipaggi erano supportati dallo shore team del cantiere Ang.Mar. di Lisanza, armatore ed importatore delle barche Phoenix (vedi link in alto a dx).
Arriviamo quindi alla tanto attesa mattina di sabato 11 settembre.
Ore 7,30 siamo in acqua primi o secondi ad uscire dal porticciolo di Bogliaco.
La partenza è fissata per le 8,30.
Soffia già un forte Pelèr sui 25 nodi e almeno 1 metro d’onda.
Proviamo il fiocco per controllare la tensione dello strallo.
Occorre tirare di più lo strallo anche se non riusciamo ad eliminare la catenaria, forse un po’ eccessiva, ma di meglio non si riesce a fare.
Alziamo anche la randa con una mano di terzaroli.
La barca risponde bene attendiamo la partenza.
Ore 8,30 in un carosello di imbarcazioni che paiono impazzite tagliamo la linea di partenza in ottima posizione, la barca bolina ottimamente e l’angolo è buono .
Incrociamo davanti numerose barche di classi superiori, siamo contenti ma teniamo sott’occhio l’albero … pompa troppo? Lo strallo va bene? Il paterazzo è poco demoltiplicato …
Un botto, mi giro e vedo una barca scuffiata centrata da un’altra sulla fiancata di sinistra e l’equipaggio in acqua … ma non ci si può distrarre , le fasi sono concitate e si fa presto a fare la stessa fine …
Boliniamo bene il vento sale a 30 nodi e 1,5 metri d’onda … siamo al mare!
Noto mio malgrado che i puntapiedi per me non vanno bene, faccio una fatica boia a stare in equlibrio seduto con lo stick in mano e l’altra mano che non trova mai un appiglio.
Ad un certo punto volo letteralmente sottovento…
Cominciamo ad impostare la tattica …
Bè ci stiamo divertendo parecchio …
Camillo va sottocoperta … una voce … c’e’ un problema … abbiamo almeno 30 centimetri (lui dice mezzo metro) di acqua in cabina, le sacche galleggiano i cellulari saranno poi da buttare quasi tutti …
Sentivo infatti la barca un po’ meno reattiva …
Ci ridossiamo qualche minuto per capire il problema e togliere più acqua possibile.
Per fortuna il problema era in coperta, in particolar modo le prese d’aria in pozzetto che con onda e vento diventavano prese d’acqua.
Nastriamo quelle ed altri punti di ingresso dell’acqua (il pozzetto del rollafiocco a prua ad esempio).
Ripartiamo ma impiegheremo tutta la bolina (abbiamo girato la boa alle 12,30 circa) per svuotare la barca.
Siamo (o meglio gli eroici membri del mio equipaggio perche io mi sono salvato essendo al timone) a turno sottocoperta a sgottare col profumino di benzina ed il ricordo del frittomisto della sera prima … bè quello che usciva nel secchio non era solo acqua….
Girata la boa a nord il vento si placa e il mare (il lago) anche …
Iniziamo l’inseguimento degli avversari con le draglie diventate stendibiancheria e il cibo razionato perché i panini sono finiti ai pesci …
Tagliamo il traguardo alle 00,38 quarti di classe.
Crew: Camillo, Jacopo, Arianna, Marco e
Ale
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