Giovedì 20 agosto
ore 21 30
La banchina dove riposano le barche del corso C 3,( secondo livello cabinati, prima settimana stanziale) i First 25.7 Bora e Ghibli, si anima in modo inconsueto.
A dire il vero le barche, al rientro della normale navigazione giornaliera, non erano state messe a a posto come al solito.
Le vele, seppur ripegate sul boma, non erano riposte nei sacchi e le scotte erano pronte all'uso.
Gli allievi, baldanzosi, scendono il vialetto che già e' difficile da identificare vista l'ora tarda e l'assenza di luci... solo i cellulari e qualche pila illuminano il cammino.
Sulla testa del pontile lampeggia una luce normalmente spenta.
All'ignaro osservatore passano nella mente quesiti strani: che ci fanno i "caprerini" (frequentatori del Centro Velico Caprera, siano essi allievi o istruttori) pronti ad uscire a vela a quest'ora della sera anzichè starsene alla base a raccontare le avventure della giornata appena trascorsa con una birra Ichnusa in mano?
E' presto detto: gli ardimentosi si preparano alla loro prima esperienza di navigazione notturna e gli animi appaiono eccitati, sorridenti anche un po' preoccupati: ce la faranno a evitare i pericoli, gli scogli, e soprattutto i traghetti della linea Palau - La Maddalena?
Le cartine e gli appunti sono nelle mani dei navigatori e gli equipaggi hanno già studiato a fondo il percorso, ma la notte in mare incute sempre un certo timore nel cuore del navigante.
La rotta prevede la circumnavigazione dell'isola di Santo Stefano in senso orario con partenza e arrivo in Porto Palma
Nel disegno sono indicati tutti i segnali da tenere in considerazione; ulteriori pericoli sono costituiti dalle numerosissime barche grandi e piccole presenti in agosto nella zona.
E' ormai buio e gli equipaggi mollano gli ormeggi salutati dagli amici del corso C1 e C2 (prime due settimane corso cabinato; sono i livelli precedenti al C3 di cui stiamo narrando le avventure) che, un po' invidiosi, restano in banchina.
i navigatori rispondono ai saluti con un misto di orgoglio e timore.
Coraggio caprerini che restate a terra: l'anno prossimo toccherà a voi!!!
Sulle barche si accendono le luci di navigazione e i navigatori, con gli occhi attenti sulla carta e sugli appunti comunicano rilevamenti e rotte ai timonieri.
L'uscita da Porto Palma è resa difficoltosa dalle numerosissime barche ala fonda per la notte, tra cui un enorme yacht russo illuminato come un albero di natale a motore proprio all'uscita della rada di fronte a Cala Fico.
Si alza una leggera brezza da ponente che fa scivolare gli scafi silenziosi nella notte.
Per sicurezza abbiamo il fiocco e la randa con una mano, che ben presto togliamo.
siamo fuori e la brezza rinforza e gira leggermente a Sud Ovest. Ottimo per noi!
Rileviamo il faro di Capo d'Orso, la boa verde del monte Fico ed altri segnali che lampeggiano nella notte con i loro colori.
Viriamo, rotta 270. Entriamo nel canale tra Santo Stefano e Palau.
Ecco a dritta leggermente in dietro la base di punta Coda dove stanno i ragazzi delle derive: staranno cantando la canzone del sole?
A bordo si ode lo sciacquio ritmico delle ondine sullo scafo e un senso di contatto con l'infinito pervade il navigante.
Attenzione! C'e poco tempo per i pensieri. Palau con le sue luci e i traghetti che numerosi lo collegano alla Maddalena ci è presto davanti!
Sulla destra , suggestiva, la luce verde di Villa Marina.
O tu che immoto vegli sul mare col tuo sguardo perennemente all'orizzonte, tu che hai visto le miserie degli uomini, osserva noi trepidanti novellini del mare, sotto il tuo Nord Est di granito rosa sardo che innumerevoli tempeste ha affrontato.
(sopra Villa Marina una enorme scultura in granito raffigurante un marinaio giace a pezzi, smontata. E' li dai tempi della seconda guerra mondiale e il busto del marinaio, che la tradizione vuole essere Costanzo Ciano, col cappello tipico chiamato Nord Est, in posizione eretta osserva il mare).
Il vento ci è favorevole e poggiamo sulla rotta 14° in allineamento con la rotta dei traghetti. prua sulla Maddalena. Santo Stefano a dritta.
Nella notte si scorgono a sinistra lo spumeggiare della secca del Palau e della secca di mezzo passo.
Accostiamo a dritta: è quasi ora di seguire l'allineamento 64° che ci porterà all'ingresso del porto.
C'e' un po' di fermento a bordo del Bora (una delle due barche)... il navigatore è teso... ripete i rilevamenti... ecco per un soffio e potevamo essere sugli scogli di Santo Stefano!!!
Anche l'altra barca racconterà poi di qualche scampato pericolo: tuttavia se si è preparati adeguatamente i rischi possono essere ben gestiti.
Ma ornai vediamo il canale segnato dalle boe verdi a destra e rosse a sinistra che ci portano all'ingresso del porto della Maddalena.
Il vento favorevole ci sospinge al lasco.
Sulla sinistra scorre luminoso l'abitato della Maddalena.
Entriamo nel porto. Sulla destra Santo Stefano e l'ex base americana.
poco piu' avanti una visione bellissima.
Un veliero alla fonda, illuminato. Siamo in un isola Caraibica, e quello è un vascello pirata!
No. E' la nave Palinuro della Marina Militare!
Procediamo veloci, guidati dalla luce del faro di Capo d'Orso e dalla boa del Fico.
Presto siamo all'ingresso di Porto Palma.
Passiamo a poppa dello yacht russo e alcuni uomini della sicurezza compaiono sui ponti e ci tengono d'occhio: chissà chi c'e' a bordo!
Arriviamo alla banchina dopo un attento slalom tra le barche in rada.
La presa del nostro gavitello (boa) è un po avventurosa me è l'una di notte e siamo un po stanchi ma soddisfatti.
Buonanotte naviganti, domani nuove avventure ci attendono.