Luglio 2010
Barca: "Sera", Hanse 371
Ore 18,00 circa - ponente leggero 7 - 10 nodi - tempo bello.
Dopo aver navigato per tutta la giornata lungo la costa ovest della Corsica, splendida per il colore rosso delle rocce a picco sul mare blu, arriviamo alla bella cittadina di Cargese.
Il porto non è molto grande e noi troviamo posto, l'ultimo o il penultimo disponibile, quasi all'imboccatura del porto appena sotto la lanterna rossa.
Dopo aver sistemato la barca e controllato che l'ormeggio sia ben fatto, scendiamo a terra.
Davide e Giampaolo restano in banchina; io, invece, mi avvio verso la spiaggia che avevo visto entrando in porto; voglio vedere se trovo qualche conchiglia: infatti cerco sempre qualche conchiglia da portare a casa in ricordo dei luoghi di mare visitati.
E' una spiaggia piccola, con alcune rocce e, subito dalla parte opposta rispetto alla battigia, verso la cittadina, alcune canne palustri, forse nate attorno ad un occasionale fiumiciattolo.
Guardo meglio e tra le canne intravvedo una sagoma che mi attrae, quasi mi chiama.
E' un vecchio gozzo lasciato li chissà da chi e chissà quando.
Vecchio gozzo, che ci fai lì, nel canneto, a riposare al dolce tocco della brezza di mare?
quante volte avrai affrontato ben più violente procelle e scavalcato i flutti spumeggianti portando il tuo nocchiero a pescare chissà quali varietà di pesci saporiti?
Or te ne stai a riposare, poggiato sulla sabbia, come un vecchio guerriero sulla soglia di casa che, con l'occhio ancor limpido, scruta quello che fu il luogo della sua gioventu'.
La pittura del tuo scafo è un po scolorita, alcune tavole, cotte dal sole, sono solcate da rughe profonde.
Parlami, vecchio gozzo, raccontami le tue avventure.
Socchiudo gli occhi, vedo onde spumeggianti nelle prime luci dell'alba, il gagliardo maestrale, un uomo, nella sua cerata, che lavora con l'entusiasmo e la fatica di chi deve portare a casa l'onesto compenso del suo lavoro.
Vedo anche ragazzi che, nelle calde domeniche estive, costeggiano le scogliere scavate dal mare impetuoso; col gozzo del padre sognano avventure d'altri tempi.
Gli anni sono passati, vecchio gozzo, e il tuo antico compagno dove sarà?
I ragazzi che hai visto crescere, che hai accompagnato nelle prime avventure della vita?
Ti avranno ancora nel cuore?
Una lacrimuccia mi scende sulla guancia...
Mi desto!
Devo tornare alla barca, mi avvio nella luce del sole che volge al tramonto, tra poco si cena e dobbiamo cucinare.
Vecchio gozzo, ti porterò nei miei ricordi più belli di mare.
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