Thursday, December 31, 2015

Passo della Piantarella - ottobre 2011 Sun Fast 3200



Estremità Sud della Corsica - isola Piana


Passaggio della Piantarella

Vento 5 (17-21 nodi scala Beaufort)
Onda corta e ripida fino a 1 metro.
Ore 14 30 circa del 27 ottobre.

I due Sun Fast si lanciano nell'onda corta e ripida del Passo. 
I Navigatori sono intenti a controllare l'allineamento corretto con i due segnali posti uno sull'Isola Piana e uno sulla punta Sud della Corsica.
Occorre infatti stare il più possibile sulla rotta indicata dall'allineamento perchè il passaggio è stretto e ai lati vi sono infiniti scogli.
Di bolina occorre fare molte virate una dietro l'altra senza sbagliare ... o si perdono i metri faticosamente guadagnati per risalire il vento.
La meta che si vuole raggiungere in serata è Rondinara (costa Sud Est della Corsica).
I rumori ritmici che colpiscono lo scafo aumentano di frequenza e intensità man mano che le prue avanzano: pum pum pum ... lo spazio è poco e poi gli scogli: "Pronti a virare!" grida il navigatore a timoniere e equipaggio; con la sua bussola di rilevamento in mano e la carta nautica e i suoi appunti nell'altra fatica a non tradire una certa tensione... "Vira!".
Il timoniere prontamente esegue e in un attimo le vele sono bordate sulle nuove mura.
pum pum pum pum...
Il navigatore tiene la carta in mano e prende il rilevamento, lo confronta ...verifica ... pum pum pum pum: "pronti a virate!" ... "Vira!"
L'onda è sempre più ripida e cattiva pum pum ... "Vira!" , "Gli scogli!", "Attenti!, "Vira!", pum sbam sbam  "veloci a cazzare il fiocco!", "Vira!", pum sbam ciuffff , "Vira!", "Cazza!", "Ecco... siamo sull'alineamento ... superato ... pronti a virare!!!", "Vira!", "Cazza!", "Allineamento ...", "Vira!", ... "Quasi ci siamo!", "Vira", "Ecco... l'allineamento, lo scoglio... vira!"... "Bene la rotta è corretta ... ci porta fuori ".
L' onda è più dolce, l'equipaggio si rilassa, la barca procede sul suo cammino ormai sicuro; L'onda non più nemica la segue, la culla, l'accompagna; non più violenta, non più che picchia; il mare aperto è avanti la prora, siamo fuori!
Rotta su Rondinara.
Volete un tè con i biscotti?

Disegnino in prospettiva delle onde e rotta seguita (bordeggio di bolina)


Baia della Rondinara: come siamo entrati e dove abbiamo dato fondo all'ancora.



Tracciato rotta seguita


Carta nautica - dettaglio


Sun Fast 3200

Monday, December 28, 2015

Cargese, Corsica

Luglio 2010

Barca: "Sera", Hanse 371

Ore 18,00 circa - ponente leggero 7 - 10 nodi - tempo bello.




Dopo aver navigato per tutta la giornata lungo la costa ovest della Corsica, splendida per il colore rosso delle rocce a picco sul mare blu, arriviamo alla bella cittadina di Cargese.
Il porto non è molto grande e noi troviamo posto, l'ultimo o il penultimo disponibile, quasi all'imboccatura del porto appena sotto la lanterna rossa.
Dopo aver sistemato la barca e controllato che l'ormeggio sia ben fatto, scendiamo a terra.
Davide e Giampaolo restano in banchina; io, invece, mi avvio verso la spiaggia che avevo visto entrando in porto; voglio vedere se trovo qualche conchiglia: infatti cerco sempre qualche conchiglia da portare a casa in ricordo dei luoghi di mare visitati.
E' una spiaggia piccola, con alcune rocce e, subito dalla parte opposta rispetto alla battigia, verso la cittadina, alcune canne palustri, forse nate attorno ad un occasionale fiumiciattolo.
Guardo meglio e tra le canne intravvedo una sagoma che mi attrae, quasi mi chiama.
E' un vecchio gozzo lasciato li chissà da chi e chissà quando.




Vecchio gozzo, che ci fai lì, nel canneto, a riposare al dolce tocco della brezza di mare?
quante volte avrai affrontato ben più violente procelle e scavalcato i flutti spumeggianti portando il tuo nocchiero a pescare chissà quali varietà di pesci saporiti?
Or te ne stai a riposare, poggiato sulla sabbia, come un vecchio guerriero sulla soglia di casa che, con l'occhio ancor limpido, scruta quello che fu il luogo della sua gioventu'.
La pittura del tuo scafo è un po scolorita, alcune tavole, cotte dal sole, sono solcate da rughe profonde.
Parlami, vecchio gozzo, raccontami le tue avventure.
Socchiudo gli occhi, vedo onde spumeggianti nelle prime luci dell'alba, il gagliardo maestrale, un uomo, nella sua cerata, che lavora con l'entusiasmo e la fatica di chi deve portare a casa l'onesto compenso del suo lavoro.
Vedo anche ragazzi che, nelle calde domeniche estive, costeggiano le scogliere scavate dal mare impetuoso; col gozzo del padre sognano avventure d'altri tempi.
Gli anni sono passati, vecchio gozzo, e il tuo antico compagno dove sarà?
I ragazzi che hai visto crescere, che hai accompagnato nelle prime avventure della vita? 
Ti avranno ancora nel cuore?
Una lacrimuccia mi scende sulla guancia...
Mi desto!
Devo tornare alla barca, mi avvio nella luce del sole che volge al tramonto, tra poco si cena e dobbiamo cucinare.
Vecchio gozzo, ti porterò nei miei ricordi più belli di mare.












Saturday, December 26, 2015

Corso C3 33 dal 15 - 22 agosto 2015

Giovedì 20 agosto

ore 21 30

La banchina dove riposano le barche del corso C 3,( secondo livello cabinati, prima settimana stanziale) i First 25.7 Bora e Ghibli, si anima in modo inconsueto.
A dire il vero le barche, al rientro della normale navigazione giornaliera, non erano state messe a a posto come al solito.
Le vele, seppur ripegate sul boma, non erano riposte nei sacchi e le scotte erano pronte all'uso.
Gli allievi, baldanzosi, scendono il vialetto che già e' difficile da identificare vista l'ora tarda e l'assenza di luci... solo i cellulari e qualche pila illuminano il cammino.
Sulla testa del pontile lampeggia una luce normalmente spenta.
All'ignaro osservatore passano nella mente quesiti strani: che ci fanno i "caprerini" (frequentatori del Centro Velico Caprera, siano essi allievi o istruttori) pronti ad uscire a vela a quest'ora della sera anzichè starsene alla base a raccontare le avventure della giornata appena trascorsa con una birra Ichnusa in mano?
E' presto detto: gli ardimentosi si preparano alla loro prima esperienza di navigazione notturna e gli animi appaiono eccitati, sorridenti anche un po' preoccupati: ce la faranno a evitare i pericoli, gli scogli, e soprattutto i traghetti della linea Palau - La Maddalena?
Le cartine e gli appunti sono nelle mani dei navigatori e gli equipaggi hanno già studiato a fondo il percorso, ma la notte in mare incute sempre un certo timore nel cuore del navigante.


La rotta prevede la circumnavigazione dell'isola di Santo Stefano in senso orario con partenza e arrivo in Porto Palma
Nel disegno sono indicati tutti i segnali da tenere in considerazione; ulteriori pericoli sono costituiti dalle numerosissime barche grandi e piccole presenti in agosto nella zona.


E' ormai buio e gli equipaggi mollano gli ormeggi salutati dagli amici del corso C1 e C2 (prime due settimane corso cabinato; sono i livelli precedenti al C3 di cui stiamo narrando le avventure) che, un po' invidiosi, restano in banchina.
i navigatori rispondono ai saluti con un misto di orgoglio e timore.
Coraggio caprerini che restate a terra: l'anno prossimo toccherà a voi!!!


Sulle barche si accendono le luci di navigazione e i navigatori, con gli occhi attenti sulla carta e sugli appunti comunicano rilevamenti e rotte ai timonieri.
L'uscita da Porto Palma è resa difficoltosa dalle numerosissime barche ala fonda per la notte, tra cui un enorme yacht russo illuminato come un albero di natale a motore proprio all'uscita della rada di fronte a Cala Fico.
Si alza una leggera brezza da ponente che fa scivolare gli scafi silenziosi nella notte.
Per sicurezza abbiamo il fiocco e la randa con una mano, che ben presto togliamo.
siamo fuori e la brezza rinforza e gira leggermente a Sud Ovest. Ottimo per noi!
Rileviamo il faro di Capo d'Orso, la boa verde del monte Fico ed altri segnali che lampeggiano nella notte con i loro colori.
Viriamo, rotta 270. Entriamo nel canale tra Santo Stefano e Palau.
Ecco a dritta leggermente in dietro la base di punta Coda dove stanno i ragazzi delle derive: staranno cantando la canzone del sole?
A bordo si ode lo sciacquio ritmico delle ondine sullo scafo e un senso di contatto con l'infinito pervade il navigante.
Attenzione! C'e poco tempo per i pensieri. Palau con le sue luci e i traghetti che numerosi lo collegano alla Maddalena ci è presto davanti!
Sulla destra , suggestiva, la luce verde di Villa Marina.
O tu che immoto vegli sul mare col tuo sguardo perennemente all'orizzonte, tu che hai visto le miserie degli uomini, osserva noi trepidanti novellini del mare, sotto il tuo Nord Est di granito rosa sardo che innumerevoli tempeste ha affrontato.
(sopra Villa Marina una enorme scultura in granito raffigurante un marinaio giace a pezzi, smontata. E' li dai tempi della seconda guerra mondiale e il busto del marinaio, che la tradizione vuole essere Costanzo Ciano, col cappello tipico chiamato Nord Est, in posizione eretta osserva il mare).
Il vento ci è favorevole e poggiamo sulla rotta 14° in allineamento con la rotta dei traghetti. prua sulla Maddalena. Santo Stefano a dritta.
Nella notte si scorgono a sinistra lo spumeggiare della secca del Palau e della secca di mezzo passo.
Accostiamo a dritta: è quasi ora di seguire l'allineamento 64° che ci porterà all'ingresso del porto.
C'e' un po' di fermento a bordo del Bora (una delle due barche)... il navigatore è teso... ripete i rilevamenti... ecco per un soffio e potevamo essere sugli scogli di Santo Stefano!!!
Anche l'altra barca racconterà poi di qualche scampato pericolo: tuttavia se si è preparati adeguatamente i rischi possono essere ben gestiti.
Ma ornai vediamo il canale segnato dalle boe verdi a destra e rosse a sinistra che ci portano all'ingresso del porto della Maddalena.
Il vento favorevole ci sospinge al lasco.
Sulla sinistra scorre luminoso l'abitato della Maddalena.
Entriamo nel porto. Sulla destra Santo Stefano e l'ex base americana.
poco piu' avanti una visione bellissima.
Un veliero alla fonda, illuminato. Siamo in un isola Caraibica, e quello è un vascello pirata!


No. E' la nave Palinuro della Marina Militare!
Procediamo veloci, guidati dalla luce del faro di Capo d'Orso e dalla boa del Fico.
Presto siamo all'ingresso di Porto Palma.
Passiamo a poppa dello yacht russo e alcuni uomini della sicurezza compaiono sui ponti e ci tengono d'occhio: chissà chi c'e' a bordo!



Arriviamo alla banchina dopo un attento slalom tra le barche in rada.
La presa del nostro gavitello (boa) è un po avventurosa me è l'una di notte e siamo un po stanchi ma soddisfatti.
Buonanotte naviganti, domani nuove avventure ci attendono.







Andora - Barcellona, verso il sole della Costa Brava

Navigazione di trasferimento dell’imbarcazione “Sera” Hanse 371 da Andora a Barcellona (SP) dal 22 luglio al 31 luglio 2011

Equipaggio : Davide il Comandante, Gianpaolo ottimo marinaio e cuoco ed io mozzo tuttofare.

Prima tappa: Andora – St. Raphael 

venerdì 22 – sabato 23 luglio

Lasciamo gli ormeggi alle ore 23,00 del giorno 22, dopo che nel pomeriggio, seduti sul muretto della spiaggia di Andora, avevamo guardato parecchi siti web meteo e discusso sulle varie ipotesi di evoluzione del tempo .


Abbiamo notato, infatti,al calar della sera il levarsi di una discreta brezza di terra.
L’intenzione è quella di partire l’indomani mattina presto, ma il segno è stato letto di buon auspicio, visto anche il nome della barca “Sera” appunto.



Usciamo dal porto, ma dopo poco la brezza si quieta; trascorriamo la notte in navigazione a motore con poco vento e fastidiosa onda residua (onda che va a ridursi dopo una mareggiata) da Sud che mi fa venire il mal di mare!
Alle 03,00 sosta nel porto di Sanremo per stanchezza equipaggio (ebbene si, avevamo il mal di mare …) ; approdo all’inglese in banchina all’ingresso a sx dove solitamente dovrebbero stare i pescherecci. (ormeggio all'inglese: barca affiancata alla banchina e non disposta prua- poppa)



Dopo un buon the inglese (tutto inglese … chissà mai che diventiamo come loro duri marinai!) un paio di ore di sonno ristoratore lasciamo l’ormeggio e riprendiamo il mare.
La giornata che segue è caratterizzata sempre da poco vento e dal persistere dell’onda fastidiosa (fino a 2 metri!). il malessere ci accompagna per tutta la giornata ma cominciamo ad abituarci (è il the inglese… diventiamo duri lupi di mare!).
Alle 18, 30 arriviamo all’agognata meta: St, Raphael, finalmente con un bel vento sui 20 nodi dritto di prua che ci impegna per l’ingresso in porto, non proprio facile.

La cena in una tipica creperie è il toccasana per i marinai : crépes salata di grano saraceno con formaggio e prosciutto (specialità bretone) e sidro secco .





Note.
Le previsioni non ci hanno azzeccato molto in generale; anche i bollettini francesi !
Dalle 2300 alle 0500 Andora – S. Remo per 20 miglia

Dalle 0830 alle 1830 S. Remo – St. Raphael per 60 miglia.


*****

2^ tappa: St. Raphael - Le Levandou  

Domenica 24 luglio




E' domenica mattina quando partiamo dal dolce porto di St. Raphael con un bel vento di 15 - 20 fino anche a 25 nodi. la nostra rotta è versi L'Ile de Levant (Porquerolles).
Alziamo il genoa e per un tratto procediamo solo con questa vela; poi alziamo anche la randa ma provvediamo a ammainarla quando il vento sale sopra i 18 nodi reali. Questa gestione ci permette di navigare in tranquillità ma con una bella vela di prua che ci fa avanzare rapidamente.
Anche col solo genoa, infatti, la barca ha un ottimo angolo di bolina (circa 40° al vento apparente) e mantiene una velocità uguale; è tuttavia più gestibile.
Il fatto che la barca si comporti ottimamente col solo genoa fa si che evitiamo di prendere le mani di terzaroli, quando il vento è troppo per la randa la ammainiamo direttamente.
Si avanza con un bel bordeggio a 6 - 7 nodi di velocità.
Alle 18 30 entriamo nel porto di Le Levandou.



Serata al ristorante con insalatona di conchiglie, gamberi, salmone affumicato, polpo con salsa.

*****

3^ tappa: Le Levandou - Punta de L'esterelle (penisola di Giens)

Lunedì 25 luglio

Mattina del 25 luglio ore 08 00; ripariamo una draglia presso il porto di Le Levandou, e facciamo spesa; succhi di frutta, coca cola e due baguettes.
Alle ore 11 30 circa, dopo aver fatto gasolio, partiamo dal porto di Le Levandou.
il vento è assente.
poco dopo però si alza un vento da Ovest di circa 15 nodi. nell'increspatura una bellissima visione: un grosso pesce che salta vicino alla barca: ha tutta l'aria di essere un pesce spada!
Alziamo randa e genoa.

Il vento rinfresca fino a 20 nodi e ammainiamo la randa procedendo col solo genoa.
Alle 14 00 raggiungiamo l'Ile du Levant (Porquerolles) e diamo fondo in una bella caletta ridossata dal vento.
Cuciniamo pasta (conchiglie) al pesto; in navigazione avevamo già fatto uno spuntino con pane e acciughe.
Verso le 15 30  salpiamo.
appena usciti dalla copertura dell'isola il vento, nel frattempo salito di intensità a circa 30 nodi, e l'onda corta e ripida ci costringono a far rotta sulla punta de l'Esterelle, estremità della penisola di Giens, parte Ovest della rada di Hieres.
Diamo fondo all'ancora.

Poco dopo, verso le 18 00, ci spostiamo a ridosso della punta, davanti alla spiaggia in un bell'ancoraggio che ricordava molto gli ancoraggi nelle isole del Caribe, dove, se il vento non calerà si potrà passare la notte in sicurezza.
Una perturbazione sta transitando proprio sopra di noi, scende anche qualche goccia di pioggia dal cielo nuvoloso e il vento pare ruotare da Ovest a Nord Ovest, forza 7.
Ore 19 53: vento in leggero calo; ormai pensiamo di rimandare la partenza per la Spagna l'indomani mattina. Abbiamo infatti l'intenzione di far rotta su Cabo Creuse.

Note:
Partenza: h. 11 40
Sosta:      h. 14 00 - 15 30
Arrivo:    h.  16 15
percorse 17 miglia




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4^ tappa: Penisola di Giens (Hierès) – Cabo Creuse (SP)

martedi e mercoledi 26 e 27 luglio

Inizialmente pensavamo di partire alla ore 05,30, ma verso le 04,00 sono uscito in pozzetto e ho visto che il vento era assente; in compenso si poteva ammirare una bellissima stellata.



Si svegliano anche gli altri e decidiamo di partire. Alle 04,22 salpiamo l’ancora. Prua sulla Spagna!!
Appena usciti dalla Punta de l’Esterelle (Penisola di Giens) si incastra sotto il timone la cima di una bandierina di una rete da pesca: nel buio non l’avevamo vista! Ci liberiamo alla svelta, senza danneggiarla.
Subito dopo di noi partono altre 4 o 5 barche.
Nelle prime luci dell’alba un delfino ci viene a salutare.
Rotta per 260°; procediamo a motore, il vento è max 2-3 nodi da SW l’onda è fastidiosa in prua ma in diminuzione.
Avvistiamo la pinna di un pesce luna.
Si continua ad avanzare per lo più a motore . il vento SW 3 tranne per un breve istante verso mezzogiorno NW 2 max 3 onda sempre da SW.
Riusciamo a fare vela per un paio di ore.
Scende la notte, il vento cala ulteriormente ma le onde da SW montano e il mare diventa fastidioso; poi il vento aumenta ma in prua.
All’inizio tentiamo di bordeggiare, ma poi ammainiamo e continuiamo a motore sulla rotta diretta; nel golfo del leone non è il caso di perdere tempo.
Verso l’alba il vento gira a NW e aumenta di intensità. Mettiamo il genoa e col motore filiamo 7 nodi; poi spegniamo il motore e col solo genoa filiamo anche 9 nodi col vento che nel frattempo è rinforzato; a 10 miglia da cabo Creuse apprezziamo 30 nodi al traverso : la barca vola.
Aumenta anche l’onda. Rolliamo un po’ di genoa. La barca si stabilizza.



Appena doppiato il capo prendiamo una boa in un ridosso e beviamo un tè caldo. Sono le 9,00 del mattino.
Verso le 10,00 ci trasferiamo al vicino porto de l’Escala dove arriviamo alle 12,30: una spaghettata e poi un meritato riposo.
CONSIDERAZIONI:
Percorse 165 miglia.
Cabo Creuse è un luogo particolare: il vento (NW) accelera e siccome il capo e solcato da fiordi si creano correnti che determinano anche onde ripide. Subito dietro al capo ci sono 2 sorgitori con boe o dove si può dare fondo; se il vento è forte le raffiche sono violente anche più di 30 nodi.
All’arrivo la situazione meteo marina era simile al mare d’Irlanda con freddo, piovaschi; appena preso il gavitello torna il sole e l’estate della costa Brava!!
Da queste parti attenzione ai molti pescherecci!

*****

5^ tappa: L'Escala - Blanes

giovedì 28 luglio

Partenza ore 10,30, arrivo alle 19,30.
Percorse 40 miglia condizioni estive sole caldo mare calmo ci godiamo la costa spagnola!


Alla sera gran mangiata di gamberi, un giretto tra le vie illuminate, le bancarelle, i parchi di divertimenti. La Costa Brava è un'industria turistica in piena regola ma è divertente; dopo la solitudine del mare un po di folla non guasta!

*****

6^ tappa: Blanes - Barcellona

venerdì 29 luglio

Partenza ore 10,00 arrivo ore 17,00.
Navigazione quasi tutta a motore; percorse circa 36 miglia.



La costa spagnola è tutta una costruzione! Adesso andiamo a visitare Barcellona!!

Miglia totali: 373
Ore motore: 48